Il Milton Model si rifà alle tecniche terapeutiche utilizzate da Milton Erickson, noto psichiatra
statunitense del secolo scorso e fonte di ispirazione per la Programmazione
neuro linguistica, ed è anche conosciuto come linguaggio vago in quanto al contrario del Metamodello, sfrutta le
generalizzazioni a proprio vantaggio in modo da persuadere, convincere e
influenzare per esempio una platea in caso di un discorso politico oppure
indurre al rilassamento nelle sedute di ipnosi (usate proprio dal dottor
Milton).
Scientificamente è stato dimostrato
che quando ci si trova in uno stato di trance ipnotica, con un
elettroencefalogramma si può notare un’attività cerebrale dominata da onde theta, che si presentano quando una
persona è emotivamente coinvolta, per esempio dai propri pensieri, da una forte
attività di immaginazione o magari proprio da un oratore molto capace.
Il Milton Model sfrutta quindi
proprio questo tipo di onde, usando così frasi molto generiche e vaghe per
l’appunto, che devono incuriosire e attirare l’attenzione, e soprattutto
l’interlocutore ci si deve saper ritrovare e proiettare quindi le proprie
esperienze verso quello che si sta ascoltando.
Le tecniche utilizzate per un ottimo
utilizzo di questo modello linguistico sono:
·
Raccolta di informazioni attraverso:
o
Nominalizzazioni (sostantivi molto generici che indicano un processo in corso. Si formano
con i suffissi nominalizzatori -ione,
-mento, -ità, -ismo, -tura, -ezza, che trasformano un verbo o un aggettivo in
un nome., come “rilassamento, vitalità ”)
o
Verbi non specificati (presupporre un’azione senza descrivere come si svolge, “capirai,
conoscerai”)
o
Cancellazioni
(in modo molto generico omettendo delle parti, “Sei una persona interessante
per molti aspetti”)
o
Indice referenziale non specificato (i componenti delle frasi sono generici, non
specificati, quindi sono utilizzati molto “ognuno, tutti”)
·
Malformazioni semantiche riguardano i comportamenti che noi
usiamo per modificare la realtà in base alle nostre aspettative, ed usiamo:
o
Congiunzioni
(l’uso della “e”, l’uso di
congiunzioni temporali come “mentre” o di causa e effetto)
o
Lettura del pensiero (si agisce come se si conoscesse l’esperienza del cliente, “Tu avresti bisogno
di…”)
o
Performativa persa (è una frase in cui manca l’indicazione di chi compie l’azione, o
esprime una valutazione, “Non è necessario che…”)
·
Limitazioni al modello, quando la comunicazione diventa molto
vaga e si annullano i riferimenti alla realtà o a situazioni concrete.
Riguardano i:
o
Quantificatori universali (presuppone che non ci siano eccezioni ad una determinata
esperienza, quindi c’è un forte utilizzo di “ciascuno, ognuno, qualsiasi” e
parole negative come “mai, niente”)
o
Operatori modali (si cerca di fare in modo un’azione abbia o meno luogo, e deve essere
necessario, e si utilizzano gli ausiliari “volere, potere, dovere” accompagnati
da “essere in grado di”)
·
Forme di estrazioni indirette sono usate ad evitare un rifiuto, al
fine di ottenere delle reazioni volute, senza però esplicitarle. Usiamo quindi:
o
Postulati di conversazione (rispondere con un’azione al posto di usare il “sì/no”, come
chiedere se si sappia l’orario, e rispondere direttamente con l’ora esatta,
oppure chiedere di chiudere la porta e rispondere andando direttamente a
chiuderla, cioè effettuando appunto l’azione sottointesa)
o
Domande indirette (implicite, nascoste in un’affermazione, “Chissà se domani verrai”)
o
Comandi negativi (dare un ordine in forma negativa)
o
Sottolineatura per analogia (cambiare il paraverbale e non a seconda della persona che
si ha davanti)
·
Presupposizioni riguardano il discorso vero e
proprio, e comprendono:
o
Subordinate temporali (attraverso l’utilizzo di avverbi o locuzioni avverbiali come “mentre,
durante, dopo che, prima che”, cercano di indurre il soggetto dall’azione
principale ad un’altra)
o
Numeri ordinali
(aiutano il soggetto ad avere un ordine mentale, con l’utilizzo di “prima,
secondo..”)
o
Congiunzioni disgiuntive (come “se…allora, oppure”, creano una sorta di alternativa,
che portano tutte ad una stessa reazione, per esempio “Questa estate mare o
montagna?” si implica che almeno in uno dei due posti si vada)
o
Predicatori di consapevolezza (verbi usati per presupporre qualcosa, come “rendersi conto
che, capire, sapere”)
o
Aggettivi e avverbi di commento (“fortunatamente, necessariamente”)
o
Aggettivi e avverbi (prima del sostantivo, “Questa stupenda macchina”)
o
Verbi e avverbi che cambiano il tempo (“Cominci a…”)
·
Metafore stimolano l’immaginazione, ed
esprimono una cosa diversa da quella nominata, infatti arrivano direttamente
nell’inconscio dell’altro soggetto e per questo devono essere sempre persuasive
·
Citazioni, riferimenti di scritti, parole o pensieri altrui hanno l’obiettivo di
conferire autorevolezza ad un’affermazione
e devono essere facilmente condivisibili.
Analisi dell’Oroscopo dei Gemelli del
mese di giugno 2012
“Buon compleanno a tutti voi, sia compiate gli anni in questo
mese, sia li abbiate compiuti in Maggio, ora davvero si cambia completamente
rotta, anzi si comincia a correre a perdifiato!
Venere sarà nel vostro segno ancora tutto il mese, ma il
regalo più eclatante giungerà il giorno 12 con l'ingresso di Giove nel segno
che vi accompagnerà fino alla metà di Luglio del prossimo anno.
Ora non ci sono scuse da accampare, ma solo tanta grinta e
coerenza nel perseguire il sogno che per tanto tempo era nascosto nel vostro
cassetto.
Se stavate maturando l'ipotesi di fare sul serio con il
partner ufficiale, allora buttatevi, il profumo dei fiori d'arancio ora per voi
sarà quasi irresistibile, inoltre il tempo di capire se sussistono le giuste
basi per un'intesa felice, lo avete avuto in abbondanza.
E' naturalmente possibile l'opposto, ovviamente! Così
qualcuno che magari per mancanza di chiarezza o di coraggio ha trascinato fino
ad ora una relazione asfittica e insoddisfacente, ora non esiti a chiudere
definitivamente la porta senza troppi rinfacci o ripensamenti. Entusiasmo e
idee innovative saranno le noti vincenti che al lavoro vi permetteranno di
brillare da protagonisti abbattendo ostacoli e convincendo delle vostre
capacità anche chi vi guardava con occhio critico. Economia in decisa ripresa!”
Come si può ben notare, l’oroscopo è costruito con frasi prettamente generiche, per esempio quando esige “coerenza nel
perseguire il sogno che per tanto tempo era nascosto nel vostro cassetto”, non spiega di quale sogno si tratti, se riguarda la sfera
affettiva o lavorativa o personale, ma lascia al lettore la possibilità di
immedesimarsi in queste frase, identificando il proprio sogno con quello
citato.
Troviamo delle cancellazioni nella frase “entusiasmo
e idee innovative saranno le noti vincenti che al lavoro vi permetteranno di
brillare da protagonisti” senza effettivamente citare quali siano queste “noti vincenti”, mentre la congiunzione “e” aiuta il lettore nella
creazione di immagini concatenate ma sullo stesso piano, infatti subito dopo c’è
la frase “e convincendo delle vostre
capacità anche chi vi guardava con occhio critico”.
Importante è anche l’utilizzo del “ma”, che fa
sovrapporre nella mente del lettore la proposizione seguente rispetto a quella
precedente: nella frase “ora non ci sono
scuse da accampare, ma solo tanta grinta e coerenza” si nota come si cerca
di oscurare dalla mente del lettore le “scuse
da accampare” a favore di un’immagine di “grinta e coerenza” rafforzata dalla precedenza del “ma”.
Ci sono tantissimi avverbi
e aggettivi di commento come “naturalmente,
ovviamente” e qualche avverbio che cambia il tempo: “si comincia a correre a perdifiato”, qui si cerca di far prendere
coscienza al lettore dell’inizio della fase di benessere, in modo da introdurlo
in quell’azione e farla sentire come propria.
Sono presenti anche le nominalizzazioni come “capacità, chiarezza” molto vaghi, che
spingono il lettore a considerare questi elementi come parte della propria esperienza;
oltre anche a congiunzioni disgiunte, “se stavate maturando l'ipotesi di fare sul serio con
il partner ufficiale, allora buttatevi”
e la frase “qualcuno che magari per
mancanza di chiarezza o di coraggio” creano delle alternative per il lettore,
che grazie al “se…allora” e “oppure, o” lo portano ad una stessa reazione, quella
intesa da chi pronuncia la frase.
L’intera analisi si presenta come una performativa persa, in quanto manca spesso il soggetto dell’azione,
in modo da considerare il tutto come un giudizio già confermato,
un’affermazione oggettiva che acquista quindi maggiore credibilità.
Per concludere, si può considerare che il Milton Model sia
esattamente efficace per questo tipo di comunicazione, quando bisogna essere il
più generale possibile in modo da poter adattarsi alle esperienze di qualsiasi
lettore, andandogli incontro, con tecniche di persuasione e soprattutto ipnotiche,
coinvolgendolo inconsciamente, confermando le sue credenze, proponendo alternative
diverse e fargliele accettare.
Antonio Prencipe
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