martedì 7 settembre 2010

Marina and the Diamonds




Quando scopro cantanti come Marina, tiro un sospiro di sollievo e penso che in fondo la speranza di vedere neutralizzate Tre$ha & Co. esista. Classe 1985, la cantante gallese ma di origini greche ha debuttato nel 2010 con l'album The Family Jewels ottenendo ampi consensi da parte della critica, considerandola come una delle migliori novità di quest'anno. Il disco dalle sonorità new wave e indie-pop non ha scalato le classifiche di mezzo mondo, ma ha raggiunto la posizione numero 5 in Uk e ed è entrato nella top ten di qualche altro paese europeo (è cominciata da poco la campagna di promozione in Usa). Numerosi i singoli estratti: "Hollywood", dove Marina ci descrive come sia facile farsi "infettare il cervello" diventando così ossessionati dallo star-system; in "Oh No!" ci confessa le sue paure durante la produzione del disco e il terrore di essere un fallimento; nel video di "Shampain", Marina da buona amante del pop, cita il balletto di "Thriller" (non a caso ha confessato di essere fan di Michael Jackson) interpretato questa volta da un gruppo di ragazze alcolizzate e depresse; la simpatica "Mowgli's Road" con un video abbastanza insolito e la ballata "I Am Not a Robot" ci mostra invece la cantante sotto un aspetto più intimo, parlando delle sue relazioni e di come abbia paura di esporsi. 


Si può notare fin da subito con questi scarni accenni ai suoi lavori che Marina non è di certo una svampita qualunque il cui scopo è raggiungere il successo. Con testi sensati e melodie orecchiabili, la ragazza si dimostra responsabile verso coloro che l'andranno ad ascoltare e soprattutto capace di cantare qualcosa che vada un po oltre i soliti cliché delle sue coetanee.





Nessun commento:

Posta un commento